INDICE SINTETICO DI AFFIDABILITA' FISCALE: ECCO COS'E'
11/07/2017
Premessa.
Come noto, nella riunione della Commissione degli Esperti per gli studi di settore, tenutasi lo scorso 7 marzo, sono state presentate le linee guida della sperimentazione, effettuata da SOSE sui primi 8 settori economici, al fine di elaborare i nuovi indici sintetici di affidabilità che daranno vita ad un rapporto completamente nuovo tra Fisco e contribuenti.
Ora, nel corso degli ultimi incontri, l'Amministrazione finanziaria e la SOSE hanno illustrato, alle Organizzazioni di Categoria e professionali interessate, la presentazione della metodologia utilizzata per l'individuazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale nonché i risultati dei primi ISA elaborati.
In sintesi, come già anticipato con le nostre precedenti note informative, dal prossimo anno, con i nuovi ISA, imprese e professionisti potranno avere un riscontro trasparente della correttezza dei propri comportamenti fiscali, grazie ad una nuova metodologia statistico-economica che stabilirà il grado di "affidabilità/compliance" del contribuente, senza più ricorrere al precedente metodo basato sull'accertamento presuntivo.
I contribuenti che risulteranno "affidabili", inoltre, avranno accesso a significativi benefici premiali, anche consistenti nell'esclusione o nella riduzione dei termini per gli accertamenti.
Come funzionano i nuovi "Indici Sintetici di Affidabilità" (ISA).
I nuovi "Indici Sintetici di Affidabilità" sono formati da un insieme di indicatori elementari di affidabilità e di anomalia e consentono di posizionare il livello dell'affidabilità fiscale dei contribuenti su una scala di valori che andrà da 1 a 10, prevedendo, in caso di alto grado di affidabilità, un meccanismo di premialità che può basarsi su uno o più livelli.
Si tratta, in sostanza, di una media semplice di indicatori elementari e rappresenta il posizionamento di ogni contribuente in termini di affidabilità dei suoi comportamenti fiscali.
Inoltre, la stima del grado di affidabilità fiscale del singolo contribuente si baserà sulla comparazione dei dati dichiarati ai fini degli ISA con le informazioni richieste in altri modelli di dichiarazione e con i dati inseriti in altre banche dati esterne (Motorizzazione Civile, INPS, ACI, Dogane, Monopoli, Modelli IRAP e IVA, i consumi relativi alle utenze del gas, dell'acqua e dell'energia elettrica, etc).
In particolare, con il nuovo metodo verrà data rilevanza ai cosiddetti indicatori elementari di affidabilità, che valuteranno l'attendibilità di relazioni e rapporti tra grandezze di natura contabile e strutturale, tipici per il settore e/o per il modello organizzativo di riferimento, e ai cosiddetti indicatori elementari di anomalia, i quali valuteranno, invece, le gravi incongruenze e situazioni di normalità/coerenza del profilo contabile e gestionale che presentano carattere anomalo rispetto al settore e al modello organizzativo di riferimento.
Per quanto riguarda, poi, le stime econometriche, attraverso la nuova metodologia verranno stimate più "basi imponibili", quali i ricavi/compensi, il valore aggiunto per addetto e il reddito.
In particolare:
- con l'indicatore ricavi/compensi per addetto, verrà misurata l'affidabilità dell'ammontare di ricavi che un'impresa, o uno studio professionale, consegue attraverso il processo produttivo con riferimento al contributo di ciascun addetto. Ad esempio, è stato stimato che, se il rapporto tra ricavi dichiarati e ricavi stimati è uguale o inferiore all'84%, si avrà un punteggio pari a 1; il punteggio sarà maggiore, fino ad arrivare a 10, via via che il rapporto si avvicinerà al 100%;
- attraverso l'indicatore valore aggiunto per addetto, verrà misurata, invece, l'affidabilità del valore aggiunto creato con riferimento al contributo di ciascun addetto. In questo caso, ad esempio, è stato stimato che, se il rapporto tra valore aggiunto dichiarato e valore aggiunto stimato è uguale o inferiore all'85%, il valore dell'indicatore sarà uguale a 1 e, tale valore, crescerà fino ad arrivare a 10, quanto più il rapporto si avvicinerà al 100%;
- attraverso, infine, l'indicatore reddito per addetto, verrà misurata l'affidabilità del reddito che un'impresa realizza in un determinato periodo di tempo con riferimento al contributo di ciascun addetto. Il maggior reddito stimato è pari al maggior valore aggiunto stimato. Per questo indicatore, ad esempio, viene attribuito un valore pari ad 1, se il rapporto tra maggior reddito e reddito dichiarato è pari o inferiore al 103%. Il valore sarà maggiore, fino ad arrivare a 10, via via che il rapporto diminuisce, fino ad arrivare allo 0%.
I nuovi ISA non prevedono più una regressione per ogni cluster, ma un'unica regressione in cui la probabilità di appartenenza ai singoli Modelli Organizzativi di Business (MOB) diventa una delle variabili esplicative, e ciò consente anche una maggiore stabilità e robustezza delle stime econometriche.
La nuova metodologia di individuazione dei modelli organizzativi consente, inoltre, una tendenziale riduzione del loro numero, una maggiore stabilità nel tempo ed un'assegnazione più robusta del contribuente al cluster.
La stima dei ricavi e del valore aggiunto avverrà con l'utilizzo di una funzione di produzione in forma logaritmica, che consentirà una maggiore interpretabilità economica dei coefficienti stimati (elasticità) e una migliore aderenza dei risultati alla realtà economica.
A tale riguardo, è importante evidenziare che il nuovo modello di stima ingloba il ciclo economico di settore ed individuale attraverso l'analisi dell'andamento economico del settore, del territorio e dell'occupazione e, pertanto, non è più necessario predisporre ex-post specifici correttivi congiunturali (i c.d. «correttivi crisi»).
La nuova metodologia, inoltre, coglie le caratteristiche specifiche dei singoli operatori attraverso i coefficienti individuali che variano per soggetto e nel tempo.
Una novità sicuramente importante ed essenziale riguarda la consegna, in favore del contribuente, direttamente nel proprio cassetto fiscale, dei seguenti report,:
- report economico di settore, attraverso il quale si offre una fotografia dei principali settori dell'economia, con la descrizione sintetica della struttura e delle dinamiche del settore di riferimento. A tale riguardo, viene posta una particolare attenzione sui diversi Modelli di Business e sui fattori competitivi di successo in grado di delineare le possibili evoluzioni del settore;
- report di affidabilità del settore, con cui viene rappresentato un rapporto di sintesi predisposto per ciascun settore economico che evidenzia, tramite rappresentazioni grafiche, l'Indice Sintetico di Affidabilità mediamente conseguito dalle imprese del settore nei periodi di imposta dal 2008 al 2015;
- report sull'affidabilità personale del contribuente, il quale è predisposto per ciascun contribuente. Con tale report viene mostrato l'Indice Sintetico di Affidabilità derivante dall'analisi dei modelli di acquisizione dati compilati dai contribuenti per i periodi di imposta dal 2008 al 2015;
- report sulle note aggiuntive, con cui sono analizzate le note trasmesse dai contribuenti in specifiche aree tematiche, al fine di far emergere le problematiche caratteristiche del settore in esame;
- report di audit e benchmark. L'indicatore fa riferimento ad un portale, attualmente in fase di realizzazione, attraverso il quale sarà possibile condividere i dati delle imprese italiane soggette agli indici di affidabilità. Con le funzionalità di audit si potranno valutare le proprie performance aziendali, mentre, con l'analisi di benchmark, sarà possibile ottenere una specifica valutazione del posizionamento strategico della propria impresa, con riferimento al contesto competitivo in cui opera e ai gruppi di imprese dinamicamente individuati.
I modelli di business.
I modelli di business rappresentano la struttura della Catena del Valore alla base del processo di produzione del bene o del servizio.
Essi sono espressione delle differenze fondamentali che derivano dalle diverse combinazioni delle funzioni operative di impresa (produzione, logistica, commerciale).
Le determinanti fondamentali del valore sono analizzate in base a una "griglia" omogenea utilizzata per tutti i macrosettori economici e articolata sulle seguenti quattro aree:
- VALUE PROPOSITION: rappresenta il valore generato dalla Proposta di Mercato ( ad esempio, la gamma dei servizi offerti o dei servizi aggiuntivi).
- VALUE NETWORK: rappresenta il valore generato dalle Relazioni di Rete.
- VALUE FINANCE: rappresenta il valore associato alle specificità della struttura di Costi e Ricavi/Compensi.
- VALUE ARCHITECTURE: rappresenta il Valore generato dalle specificità organizzative.
Indicatori elementari di affidabilità.
Tra i vari indicatori di affidabilità, alla base del nuovo metodo, quelli che assumono una particolare rilevanza sono i seguenti:
- Gestione del magazzino: tale indicatore, riferito alle imprese, misura i giorni di permanenza media delle scorte in magazzino. A tale riguardo, è stato stimato, ad esempio, un punteggio pari a 10 nel caso di una durata delle scorte uguale o inferiore a 144 giorni. Tale valore arriverà allo zero nel caso in cui la durata è uguale o superiore a 525 giorni.
- Decumulo delle scorte: tale indicatore, riferito anch'esso alle imprese, fornisce una misura dello smobilizzo delle giacenze di magazzino nel corso dell'anno. Tale riduzione viene commisurata al livello medio degli acquisti (di prodotti e materiali) nei 2 anni precedenti. Con questo indicatore si intende premiare le politiche di riduzione delle giacenze di magazzino e, di conseguenza, tanto maggiore è l'entità di tale riduzione, tanto più elevato è il punteggio di affidabilità assegnato.
- L'indicatore si applica unicamente ai soggetti che evidenziano una gestione critica del magazzino (ossia quei soggetti che presentano un punteggio dell'indicatore durata delle scorte tra 1 e 5) ed è costruito per attribuire un premio massimo (ossia, punteggio 10), quando i valori sono superiori o uguali al 20%.
- Accessi brevi: l'indicatore è attivo solo per i contribuenti (sia imprese che professionisti) che sono stati oggetto di un accesso breve, da parte dell'Amministrazione finanziaria o Guardia di Finanza, e si basa sui maggiori ricavi/compensi eventualmente risultanti dall'applicazione degli studi di settore sui dati rilevati in sede di accesso. In tal caso, è stato stimato un punteggio pari ad 1 nel caso in cui il rapporto tra ricavo puntuale degli Studi di Settore ottenuto tramite i dati dichiarati dal contribuente e il ricavo puntuale degli Studi di Settore ottenuto tramite i dati rilevati in sede di accesso, sia uguale o inferiore all'84%. Il punteggio salirà fino a 10 a mano a mano che il rapporto tra i due valori arriverà al 100%.
- Corrispondenza delle giornate retribuite con il modello 770/CU: l'indicatore, che riguarda, anch'esso, sia le imprese che i professionisti, si basa sul confronto tra le banche dati esterne riferite al numero di giornate retribuite dichiarate per il lavoro dipendente ( attualmente con il modello 770/CU) e si applica solo per quei soggetti che hanno dichiarato, sia nei modelli SDS/ISA che nei modelli 770 /CU, di avvalersi esclusivamente di dipendenti a tempo pieno.
Indicatori elementari di anomalia.
Come sopra accennato, gli indicatori elementari di anomalia individuano situazioni atipiche sotto l'aspetto contabile e gestionale, oppure il disallineamenti tra dati ed informazioni presenti in diversi modelli di dichiarazione ovvero emergenti dal confronto con banche dati esterne.
È importante sottolineare che gli indicatori in parola rientrano nel calcolo dell'indice di affidabilità solo quando l'anomalia è presente e il loro punteggio varia tra 1 e 5.
Gli indicatori riguardano:
- la gestione caratteristica: si tratta di indicatori che possono riguardare, ad esempio, per le imprese: l'incidenza dei costi residuali di gestione; il costo del venduto e per la produzione di servizi negativo o nullo; il costo del venduto (relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) negativo; la corrispondenza delle rimanenze finali con il modello IRAP; l'assenza del numero di associati in partecipazione in presenza dei relativi utili; la corrispondenza delle esistenze di prodotti finiti, materie prime e merci con le relative rimanenze; la corrispondenza delle esistenze di opere e servizi di durata ultrannuale con le relative rimanenze; la corrispondenza delle esistenze di opere e servizi di durata ultrannuale; la corrispondenza delle esistenze di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso con le relative rimanenze; la valorizzazione delle rimanenze finali o esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale; la copertura delle spese per dipendente; l'analisi dell'apporto di lavoro delle figure non dipendenti; il margine operativo lordo negativo.
Per i professionisti, invece, tali indicatori possono riguardare: l'incidenza delle altre componenti negative nette sulle spese; la corrispondenza dei compensi dichiarati con il modello 770/CU; la copertura delle spese per dipendente; l'analisi dell'apporto di lavoro delle figure non dipendenti, il margine operativo lordo negativo; - la gestione dei beni strumentali: si tratta di indicatori che, sia per imprese che per professionisti, riguardano l'incidenza degli ammortamenti e l'assenza del valore dei beni strumentali, mentre, per le imprese, anche l'incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti per locazione finanziaria;
- la redditività: si tratta di indicatori che, sia per imprese che per professionisti, riguardano il reddito operativo negativo; il risultato ordinario negativo; il reddito negativo per più di un triennio;
- la gestione extra-caratteristica: si tratta di indicatori, quali ad esempio: l'incidenza degli oneri finanziari netti; l'incidenza degli oneri straordinari; l'incidenza degli accantonamenti;
- autonomi: solo per i professionisti, tale indicatore assume rilevanza nel caso di mancata indicazione di soci o associati.
Tra i vari indicatori di anomalia, quelli che maggiormente assumono rilevanza, sia per le imprese che per i professionisti, sono i seguenti:
- Incidenza degli oneri straordinari: l'indicatore mira a verificare quanta parte del risultato ordinario viene assorbito dagli oneri straordinari.
- Reddito negativo per più di un triennio: l'indicatore mira a monitorare situazioni di perdite ripetute negli anni.
- Analisi dell'apporto di lavoro delle figure non dipendenti: l'indicatore mira a monitorare la corretta compilazione dell'apporto di lavoro delle figure non dipendenti.
Per le sole imprese, invece, assumono rilevanza i seguenti indicatori di anomalia:
- Incidenza dei costi residuali di gestione: l'indicatore verifica che le voci di costo relative agli oneri diversi di gestione e alle altre componenti negative costituiscano una plausibile componente residuale di costo.
- Incidenza degli oneri finanziari netti: l'indicatore mira a valutare la plausibilità dell'indebitamento finanziario dell'impresa, permettendo di evidenziare eventuali squilibri tra gestione operativa e finanziaria.
- Incidenza degli accantonamenti: l'indicatore mira a verificare la plausibilità degli accantonamenti rispetto alla capacità dell'impresa di produrre reddito attraverso la propria gestione caratteristica. In tal caso, viene stimato un punteggio pari a 5 nel caso in cui l'incidenza degli accantonamenti è pari a 64,4%.
- Copertura delle spese per dipendente: se le spese per dipendente sono superiori al valore aggiunto per addetto, l'indicatore elementare di anomalia assume valore 1.
- Incidenza degli ammortamenti: se l'incidenza degli ammortamenti per beni strumentali mobili rispetto al valore dei relativi beni strumentali mobili è superiore al valore della soglia massima (ad esempio: 0,25), l'indicatore elementare di anomalia assume valore 1.
- Incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti per locazione finanziaria: se l'incidenza dei costi per beni mobili acquisiti in dipendenza di contratti per locazione finanziaria rispetto al valore dei relativi beni strumentali mobili è superiore al valore della soglia massima (ad esempio: 0,50), l'indicatore elementare di anomalia assume valore 1.
- Assenza del valore dei beni strumentali: in presenza di beni strumentali dichiarati nel quadro E senza l'indicazione del relativo valore nel quadro F, l'indicatore elementare di anomalia assume valore 1.
Inoltre, per le imprese, si avrà un punteggio pari ad 1, per i seguenti indicatori:
- Costo del venduto e per la produzione di servizi negativo o nullo.
- Costo del venduto (relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso) negativo.
- Corrispondenza delle rimanenze finali con il modello IRAP.
- Assenza del numero di associati in partecipazione in presenza dei relativi utili.
- Corrispondenza delle esistenze di prodotti finiti, materie prime e merci con le relative rimanenze.
- Corrispondenza delle esistenze di opere e servizi di durata ultrannuale con le relative rimanenze.
- Corrispondenza delle esistenze di opere e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93 comma 5 con le relative rimanenze.
- Corrispondenza delle esistenze di prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso con le relative rimanenze.
- Valorizzazione delle rimanenze finali o esistenze iniziali relative ad opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all'art. 93.
- Margine operativo lordo negativo.
- Reddito operativo negativo.
- Risultato ordinario negativo.
Per i professionisti, invece, il punteggio vale 1 per gli indicatori di seguito indicati:
- Mancata indicazione soci o associati.
- Margine operativo lordo negativo.
- Reddito operativo negativo.
- Risultato ordinario negativo.
Il processo metodologico.
Il processo metodologico, che porta all'individuazione dell'Indice Sintetico di Affidabilità, parte da una analisi della qualità dei dati del singolo contribuente, prosegue con l'individuazione dei fattori caratteristici dell'impresa e l'individuazione dei gruppi omogenei, procede con la stima dei ricavi/compensi, del valore aggiunto e del reddito e termina, infine, con l'analisi degli indicatori elementari di affidabilità e di anomalie.
È importante sottolineare che i correttivi congiunturali (cosiddetti "correttivi crisi") saranno inglobati nelle nuove funzioni di regressione utilizzando i dati raccolti sugli 8 anni precedenti e, quindi, non saranno più applicati ex post.
Tuttavia, la nuova metodologia prevede la possibilità di applicare i cosiddetti correttivi per break strutturale, i quali saranno inseriti ex-post nei settori in cui si manifesta un cambiamento netto, nell'anno di applicazione, dei parametri della regressione (ad esempio: un forte aumento delle materie prime, oppure l'introduzione del regime di cassa per i semplificati).