L'ATS APRE ALLA VACCINAZIONI IN AZIENDA: MA E' FATTIBILE?

Occhio alla Privacy

12/06/2021

L'ATS ha rilasciato il seguente comunicato che apre alle vaccinazioni in azienda:

Vaccinazioni ai dipendenti delle Aziende: linee guida per i datori di lavoro

CAGLIARI, 11 giugno 2021 – Al via le vaccinazioni per i dipendenti delle Aziende che ne faranno richiesta, in forma singola o associata: ATS Sardegna ha infatti predisposto le linee guida per i datori di lavoro in attuazione a quanto disposto dall’Assessorato alla Sanità  e al documento INAIL “Indicazioni ad interim per la vaccinazione anti-sars-cov-2/covid-19 nei luoghi di lavoro”.
Secondo quanto previsto dal Piano Strategico Nazionale dei vaccini le Aziende, singolarmente o in gruppi organizzati, per il tramite delle Associazioni di categoria di riferimento, possono attivare punti vaccinali territoriali destinati alla vaccinazione dei lavoratori e lavoratrici, coinvolgendo il medico competente o altri sanitari convenzionati con il Datore di Lavoro. Il tutto sotto la responsabilità generale e la supervisione dell’Azienda Sanitaria di riferimento, per il tramite del Dipartimento di Prevenzione.

Pertanto, le Aziende interessate ad attivare la vaccinazione per i propri dipendenti, dovranno inviare all’attenzione della Direzione Generale ATS, una mail a: vaccinicovid.luoghidilavoro@atssardegna.it, allegando la richiesta firmata, l’elenco dei propri dipendenti candidati alla vaccinazione, suddivisi per fasce d’età (over 60 e under 60) e del personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione completo del ruolo e codice fiscale.
Tutte le informazioni sono pubblicate sul sito di atssardegna.it/notizie

Sono circa una decina le Aziende isolane che, sino ad ora, hanno chiesto ad ATS Sardegna di poter vaccinare i loro dipendenti. La Struttura Commissariale per l’emergenza Covid ha previsto che le Aziende, con almeno 100 dipendenti, possano procedere alla somministrazione dei vaccini direttamente tramite il medico competente, responsabile della seduta vaccinale, in uno spazio aziendale idoneo in grado di garantire l’accesso scaglionato e la permanenza post-vaccinazione. Le Aziende con un numero di dipendenti inferiori a 100 possono eventualmente consorziarsi per la somministrazione in una sede con caratteristiche idonee.

ALLA LUCE DI CIO' CI PREME EVIDENZIARE CHE.

La ATS dice che "le Aziende interessate ad attivare la vaccinazione per i propri dipendenti, dovranno inviare all’attenzione della Direzione Generale ATS, una mail a: vaccinicovid.luoghidilavoro@atssardegna.it, allegando la richiesta firmata, l’elenco dei propri dipendenti candidati alla vaccinazione, suddivisi per fasce d’età (over 60 e under 60) e del personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione completo del ruolo e codice fiscale.

Peccato che il Garante della Privacy nel documento di indirizzo del 13 maggio scorso abbia tassattivamente scritto che:

"In tale quadro, non è comunque consentito al datore di lavoro raccogliere, direttamente dagli interessati, tramite il medico compente, altri professionisti sanitari o strutture sanitarie, informazioni in merito a tutti gli aspetti relativi alla vaccinazione, ivi compresa l’intenzione o meno della lavoratrice e del lavoratore di aderire alla campagna, alla avvenuta somministrazione (o meno) del vaccino e ad altri dati relativi alle condizioni di salute del lavoratore."

Salvo poi consentire al solo medico competente tale raccolta, ma attenzione a questo ulteriore passaggio del documento della privacy:

"Anche nell’ambito dello svolgimento delle attività di supporto resta salvo il divieto, per il datore di lavoro, di trattare i dati personali relativi a tutti gli aspetti connessi alla vaccinazione dei propri dipendenti. Inoltre, tenuto conto dello squilibrio del rapporto tra titolare e interessato nel particolare contesto lavorativo, il consenso dei dipendenti non può costituire un valido presupposto di liceità."

Quindi se anche il dipendente vi autorizza a raccogliere la sua manifestazione di volonta a fare il vaccino questo non è lecito.

E ciliegina sulla torta leggete questo passaggio:

"Nei casi in cui, al fine di raccogliere le informazioni in merito all’adesione dei dipendenti al servizio vaccinale presso l’azienda, vengano utilizzati strumenti (ad es. applicativi informatici) del datore di lavoro, nel rispetto del principio di responsabilizzazione, dovranno essere adottate le misure tecniche e organizzative affinché il trattamento sia conforme alla normativa di settore (cfr. artt. 24 e 25 del Regolamento), garantendo, ad esempio, che i dati personali relativi alle adesioni e all’anamnesi dei dipendenti non entrino, neanche accidentalmente, nella disponibilità del personale preposto agli uffici, o analoghe funzioni aziendali, che svolgono compiti datoriali (es. risorse umane, uffici disciplinari) e in generale a uffici o altro personale che trattano i dati dei dipendenti per finalità di gestione del rapporto di lavoro."

Insomma se non siete in grado di garantire tutti i criteri previsto dal GDPR è meglio non mettere i dati nei vostri pc.

Se non siete sufficientemente convinti di quanto scritto scaricatevi sotto il provvedimento della privacy.

 

 

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