DIRITTI D'AUTORE - RICHIESTE DI LEA - SOUNDREEF
30/03/2022
Con l'’avvenuta liberalizzazione nel campo dell’intermediazione dei diritti d’'autore, la SIAE non ha più il monopolio della rappresentanza degli autori. Tutti gli enti in possesso dei requisiti previsti dalla legge per essere definiti "organismi di gestione collettiva" possono operare legittimamente in Italia.
La società britannica SOUNDREEF Ltd, non avendo i requisiti prescritti, ha delegato la rappresentanza dei suoi autori all’organismo di gestione collettiva LEA (Liberi Editori Autori).
In data 10 Aprile 2019, SIAE e LEA-SOUNDREEF avevano comunicato il raggiungimento di un accordo in base al quale, per le utilizzazioni tipiche del nostro settore, SIAE è stata delegata ad incassare, a decorrere dal 1° luglio 2019, anche i diritti dovuti per le quote di repertorio LEA-SOUNDREEF, ferme restando le tariffe in abbonamento a suo tempo negoziate con SIAE per l’intero repertorio.
Lo scorso 28 febbraio 2022, la SIAE ha informato Federalberghi che la Società SOUNDREEF Ltd ha comunicato il recesso dal contratto di mandato sottoscritto, con effetto dal 1° luglio 2022. A decorrere da tale data, quindi, il repertorio amministrato da SIAE non comprenderà più le opere musicali degli aventi diritto rappresentati da SOUNDREEF Ltd.
Conseguentemente, LEA sta informando le imprese ricettive che a decorrere dal 1° luglio 2022 la sola licenza SIAE non sarà più idonea a coprire la totalità della musica diffusa, evidenziando come il fatto che le strutture ricettive mettano a disposizione dei clienti i televisori nelle camere e nelle aree comuni renda necessaria la sottoscrizione di una apposita licenza per abilitare la riproduzione di musica con strumento meccanico del repertorio da essa rappresentato.
Sta quindi invitando le imprese ricettive a versare i compensi per i loro mandanti sulla base di un tariffario non negoziato e non equo, in contrasto con quanto previsto dalla legge sul diritto d’autore.
Alle imprese ricettive, che hanno provveduto o stanno provvedendo ad effettuare l’abbonamento per l’anno in corso con SIAE affidando sulla legittimazione ad utilizzare l’intero repertorio musicale, viene quindi chiesto un ulteriore compenso, che porta in alcuni casi quasi a raddoppiare il costo finale, senza alcun potere di autodeterminazione nella scelta del repertorio da diffondere.
Per questi motivi, abbiamo ha provveduto a segnalare la questione all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e all’Autorità per la concorrenza ed il mercato, chiedendo loro, per quanto di propria competenza, di far cessare le azioni di indebito condizionamento delle imprese utilizzatrici di opere musicali, al fine di garantire il buon funzionamento del mercato nel rispetto di tutte le parti, compresi gli utilizzatori.
Si fa riserva di ulteriori informazioni sull’argomento.